giovedì 11 luglio 2013

Figli e figliastri nel pagamento dei debiti tributari

L’allungamento della rateizzazione fino a n. 120 rate prevista dal “Decreto del fare” riguarda i soli debiti tributari verso Equitalia e non altre analoghe situazioni debitorie ugualmente gravose verso l’Agenzia delle Entrate: non si applica, ad esempio, agli istituti deflattivi del contenzioso come l’acquiescenza (cfr. art. 15 del D.Lgs. 218/1997), l’accertamento con adesione (cfr. artt. 1÷13 del D.Lgs. 218/1997), la mediazione tributaria obbligatoria (cfr. art. 17-bis del D.Lgs. 546/1992) e la conciliazione giudiziale (cfr. art. 48 del D.Lgs. 546/1992); per esse le rate sono inderogabilmente e rigidamente prestabilite per legge (fino ad otto o dodici rate trimestrali). Per la definizione delle sanzioni (artt 16 e 17 del D.Lgs 472/1997) addirittura non è neppure prevista la rateizzabilità e perciò il relativo pagamento deve avvenire per intero in un’unica soluzione.
I Contribuenti in difficoltà in questi casi non hanno speranze: se non riescono ad adempiere alle scadenze prefissate, vengono irrimediabilmente puniti con la decadenza dalla rateizzazione (salvo che non paghino entro la scadenza successiva) e con la sanzione del 60% su tutto il residuo da versare. E che diamine! Quelli che invece volessero definire le sole sanzioni e non disponessero delle risorse finanziarie per pagare tutto e subito l’importo dovuto, sono rovinati: l’utile beneficio è irrimediabilmente precluso! Eppure la crisi finanziaria è uguale per tutti i Contribuenti e non ha alcun senso mostrare generosità solo verso i debitori di Equitalia mantenendo un rigore assoluto verso i debitori dell’Agenzia delle Entrate.
Ovviamente non si tratta di “agevolare” chi ha subito recuperi impositivi o sanzioni per le violazioni tributarie, a volte perfino inconsapevolmente o a causa di errori o mancanze dei loro consulenti o del mutamento dell’interpretazione di certe normative (in ogni caso, un pregiudizio nei loro confronti non sarebbe neppure giusto, se si considera il sistema accertativo vigente estremamente penalizzante e spesso basto su presunzioni legali indifendibili). Bisognerebbe solo prendere atto che la grave congiuntura economica in atto esige un atteggiamento più benevolo anche per i pagamenti relativi agli istituti deflattivi del contenzioso ed alla definizione delle sanzioni, soprattutto per favorirne il buon fine e salvaguardare il gettito corrispondente. 
Sarebbe perciò opportuno che in sede di conversione del “Decreto del fare” si rimediasse a tali lacune per rendere la manovra più efficace ed utile, coerentemente con le dichiarate finalità agevolative volte ad introdurre “… misure urgenti per il rilancio economico del Paese …” (cfr. il comunicato ufficiale del Governo per anticipare la manovra). 
Modilaut

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