mercoledì 22 luglio 2009

Scudo fiscale o condono tributario?

La clemenza dello Stato verso gli evasori fiscali torna a premiare gli “infedeli” con lo scudo fiscale: era per la verità abbastanza prevedibile, visti gli scenari internazionali ed il diffuso affievolimento del segreti bancario a livello mondiale (dopo il G-20 infatti sono sempre più numerosi gli Stati esteri che stanno sottoscrivendo i patti di cooperazione predisposti dall'Ocse), e perfino comprensibile, visto che servono nuove entrate per le casse erariali e non esistono le condizioni per introdurre nuovi tributi o aumentare quelli già esistenti. Tuttavia qualche riflessione serve ugualmente.

Nonostante tanta diffusa ostilità verso il condono tributario, sta ormai per essere introdotto il nuovo scudo fiscale che francamente è ancor più criticabile perché finisce per agevolare chi ha consapevolmente evaso ingenti quantità di danaro addirittura portandole al’estero e dunque sottraendole al mercato interno ed all’economia nazionale; è evidente infatti che il “nero” prodotto in Italia, rimasto in Italia ed utilizzato per effettuare acquisti in Italia produce comunque ricchezza in Italia e finisce per incrementare ugualmente le entrate erariali e locali e perciò, paradossalmente, continua ad essere una risorsa economicamente apprezzabile.

Il condono tributario invece, sebbene favorisca lo stesso gli evasori fiscali, si rivolge anche a quei contribuenti in situazioni di rischio per aver semplicemente commesso involontari errori o dimenticanze o per essere sottoposti a pretese erariali derivanti da mere presunzioni legali (ad esempio, valori normali, parametri, studi di settore, redditometri, ispezioni bancarie, …) che attribuiscono loro ipotetici maggiori redditi teorici mai realizzati e che li espongono al pagamento di maggiori tributi non dovuti.

Fra i due strumenti perdonistici perciò, a parità di impatto negativo sul sentimento civico o sociale e di gettito per le casse dello Stato, il condono tributario è senz’altro preferibile rispetto allo scudo fiscale, sia perché comprende tutti i contribuenti, sia perché serve anche a sanare irregolarità involontarie e varie situazioni di ingiustizia fiscale.

Siccome però lo scudo fiscale è in corso di adozione, sia consentita una proposta/speranza: perché non prevedere che siano resi noti, per una ragione di doverosa trasparenza, appositi elenchi contenenti i nominativi di tutti i fruitori dello scudo fiscale con l’indicazione della professione e degli eventuali ruoli politici (con tanto di partito di riferimento) ed incarichi amministrativi?

Mica c’è niente di male far sapere ai Cittadini (soprattutto a quelli onesti) chi ha approfittato di loro, magari suscitando anche un po’ di sana ed educativa vergogna in chi avesse conservato ancora un po’ di amor proprio!

Modilaut

giovedì 2 luglio 2009

Misure del Governo per il rilancio dell'economia

Buona la manovra estiva dell'estate scorsa (DL 112/2008); buona la manovra anti-crisi dell'autunno scorso (DL 185/2008); buona la manovra sugli incentivi di inizio d'anno (DL 5/2009; buona la manovra estiva attuale.
Non si capisce però come possa conciliarsi questo importante sistema di aiuti al comparto produttivo col prepotente e crescente accanimento degli Uffici periferici dell'Amministrazione finanziaria verso i Contribuenti, soprattutto quelli che svolgono attività d'impresa e di lavoro autonomo, considerati evasori per definizione e fino a prova contraria!
Lo sanno gli On. Berlusconi e Tremonti che cosa succede quaggiù in basso, fra la Gente comune?
Lo sanno che molti Contribuenti sono quotidianamente impegnati in faticose, indignitose ed inutili sceneggiate per far capire anche l'evidente all'Ufficio finanziaro di turno enza ottenere alcun risultato apprezzabile?
Lo sanno che il rapporto Fisco-Contribuenti è condizionato soprattutto dal budget annuale assegnato dall'Agenzia delle Entrate agli Uffici periferici?
Lo sanno che all'interno dell'Amministrazione finanziaria la verifica della reale capacità contributiva dei Contribuenti non frega niente a nessuno perché nessuno si vuole assumere la responsabilità di personalizzare la pretesa fiscale?
Lo sanno che ormai le verifiche verso i medio-piccoli e micro avvengono direttamente attivando le ispezioni bancarie sui conti bancari personali e familiari, senza neanche una minima indagine sulla contabilità o sulla organizzazione del lavoro perché tanto i Contribuenti non possono giustificare l'impossibile, non hanno il tempo di procurarsi la copia degli assegni e delle distinte in banca (servono tempi bibilici a costi esagerati) e perciò si fa la somma dei versamenti e dei prelevamenti risultanti da tutti i conti ed il gioco è fatto con risultati da capogiro?
Lo sanno che solo per questo taluni Contribuenti che non hanno un Euro o che sono pieni di debiti si scoprono improvvisamente e come per magia ricchi sfondati ed evasori da guinnes?
Lo sanno quanto lievitano le elaborazioni degli studi di settore solo perché sono stati rinnovati gli impianti e/o i macchinari, magari approfittando della detassazione degli utili?
Lo sanno quanto va ad incidere sul risultato del redditometro l'acquisto di un'auto nuova di media cilindrata effettuata solo per aver approfittato degli incentivi ed assecondato l'invito a spendere i soldi per far ripartire l'economia?
Si potrebbe continuare con un elenco lunghissimo di situazioni assurde ed inconcepibili, ma per ora sarebbe sufficiente poter almeno suscitare la curiosità di capire che quando si vola troppo in alto il mondo appare più bello perché non si vedono le brutture!
Modilaut