domenica 29 marzo 2009

Questa è bellissima (anzi, preoccupantissima!!!).
Una piccola impresa di costruzioni in forma di società (padre e figlio) viene sottoposta a controllo fiscale per l'anno 2003 all'esito del quale l'Ufficio finanziario ritiene di poter stimare un tot (anzi un tot piuttosto importante) di evasione e propone un accordo che però non viene accettato perché reputatto troppo costoso e comunque esagerato rispetto a quello che avrebbe potuto essere ipotizzato; quando perciò arrivano gli accertamenti fiscali la Società e i Soci li impugnano davanti al Giudice e cercano di difendersi come meglio possono.
Dopo soltanto qualche settimana dall'inizio delle cause lo stesso Ufficio finanziario ha attivato una indagine finanziaria a carico di entrambi i Soci (padre e figlio) e delle rispettive mogli, acquisendo copia di tutti i movimenti (versamenti e prelevamenti) su tutti i loro conti bancari personali per gli anni 2004, 2005 e 2006. Considerato che ognuno di essi sarà chiamato dall'Ufficio finanziario a giustificare le singole operazioni presentandoGli i relativi documenti dimostrativi e che per legge detto Ufficio considererà ricavi sia i versamenti sia i prelevamenti (sic!) che non risulteranno precisamente documentati, si può ben immaginare che cosa accadrà alla fine a questi sfortunati contribuenti.
Queste particolari metodi di indagine finanziaria che normalmente hanno effetti devastanti a carico dei malcapitati, sono ovviamente riservati soltanto ai Lavoratori Autonomi (imprese individuali e societarie con pochi soci e professionisti) e vengono normalmente coinvolti anche i rispettivi Familiari perché si reputa che esista una certa cooperazione nella gestione degli eventuali importi evasi).
Meditate Gente, ... meditate! ... E soprattutto sperate che non Vi capiti mai, altrimenti i sudori di un vita possono sfumare in un battibaleno.
Modilaut

domenica 22 marzo 2009

Le mani del Fisco nelle nostre tasche (sic!).

Bisogna sapre che in qualunque momento il Fisco può entrare nei nostri conti bancari per procurarsi quello che ritiene gli sia dovuto.
Ecco che cosa può succedere.
Se il Fisco ritiene (a ragione o a torto) che un Contribuente non abbia tassato qualcosa che invece avrebbe dovuto tassare glielo comunica con un atto che si chiama "Avviso di Accertamento" o "Avviso di Rettifica"; anche se questo atto dovesse essere ingiusto e venisse impugnato con un ricorso davanti al Giudice, il Fisco intanto ha il diritto di riscuotere una parte dei maggiori tributi pretesi (il 50% o il 30% a seconda dei casi) e per questo emette un ruolo che comunica alla EQUITALIA (ente preposto alla riscosione) affinché proceda alle relative incombenze; dopodiché arriva al Contribuente una Cartella di Pagamento contenente la somma da pagare entro sessanta giorni, maggiorata degli interessi nel frattempo maturati.
Se il Contribuente non paga, con un semplice collegamento alla banca dati dell'Anagrafe Bancaria la Equitalia è in grado di sapere dove tiene depositato il danaro (banche, finanziarie, poste, ...) ed aggredirlo direttamente.
Poco importa se il Giudice non abbia ancora decisio chi ha ragione o torto; poco importa se il Contribuente è un Lavoratore Autonomo (imprenditore o professionista) che ha bisogno di quel danaro per mandare avanti l'attività, per pagare i fornitori o i Lavoratori Dipendenti, per continuare a lavorare ...; poco importa se la prosecuzione dell'attività viene messa in serio rischio.
Le ragioni del Fisco debbono prevalere ad ogni costo!
Ma vi sembra giusto?
Modilaut

sabato 21 marzo 2009

Ritenute fiscali non certificate dal cliente; detraibilità fiscale

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA DAL FISCO PER I LAVORATORI AUTONOMI!!!
Modificando un precedente orientamento estremamente penalizzante per i Lavoratori Autonomi secondo cui, in mancanza della apposita certificazione del cliente, le ritenute fiscali subite non potevano essere detratte dall'IREF in sede di dichiarazione anuale dei redditi, con la rcentissima Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 68/E del 19.03.2009 è stato finalmente stabilito un principio opposto e finalmente giusto: <<... nei casi in cui il contribuente non abbia ricevuto nei termini di legge dal sostituto d'imposta la certificazione delle ritenute effettivamente subite ... si ritiene che ... sia comunque legittimato allo scomputo delle ritenute subite, a condizione che sia in grado di documentare l'effettivo assoggettamento a ritenuta tramite esibizione congiunta della fattura e della relativa documentazione, proveniente da banche o da intgermediari finanziari, idonea a comprovare l'importo del compenso netto effettivamente percepito, al netto della ritenuta ...>>.
Speriamo sia il segnale di un mutato atteggiamento del Fisco verso i Lavoratori Autonomi nei cui confronti troppo spesso si è mostrato scarsamente sensibile.
Modilaut

giovedì 19 marzo 2009

Il Fisco vuole i soldi ma quando deve restituirli ...

Il Fisco, quando deve riscuotere, può pretendere il dovuto entro una determinata scadenza sotto minaccia di sanzioni e interessi, ma quando deve restituire il riscosso accumula ritardi inconcepibili accampando sistematicamente la mancanza di fondi.
Un Contribuente (manco a farlo apposta Lavoratore Autonomo) riceve la notifica di un Avviso di Accertamento per Imposta di Registro che impugna davanti alla Commissione Tributaria competente; poiché però il ricorso non sospende la riscossione e la norma tributaria prevede che entro sessanta giorni dal ricevimento dell'atto deve comunque versare al Fisco un importo pari ad un terzo delle maggiori imposte accertate, il Contribuente paga intanto quasi Euro 40.000,00. Il Giudice accoglie il ricorso e la norma tributaria prevede che la somma indebitamente versata sia restituita, ma come al solito passano mesi ed il danaro non arriva mai perché mancano i fondi e l'Ufficio finanziario non può farci nulla.
Nel frattempo il Contribuente, pur dovendo riscuotere Euro 40.000,00 dal Fisco per effetto della Sentenza a lui favorevole, deve comunque onorare il pagamento di altri tributi entro precise scadenze sotto minaccia di sanzioni ed interessi in caso di ritardo.
Non è una vergogna?
Modilaut

Scopo del blog SOS LAVORATORI AUTONOMI

Questo blog vuole essere una occasione per segnalare anche i piccoli o grandi soprusi a cui debbono quotidianamente sottostare i Lavoratori Autonomi nei rapporti con le varie Amministrazioni dello Stato e degli Enti locali, nella speranza che qualcuno di Quelli che contano se ne accorga e si adoperi per trovare una soluzione adeguata.
Naturalmente non potranno essere svelati i nomi o altri identificativi; trattandosi però di storie vere, ogni fatto sarà in qualunque momento riconducibile ai relativi protagonisti se si dovesse presentare la necessità di dover riferire alle Autorità preposte.
Modilaut
(MOvimento in DIfesa dei LAvoratori AUTonomi)