venerdì 30 dicembre 2011

L'era Monti: genesi e prospettive

L'era "Monti", che gli Italiani stanno loro malgrado vivendo, impone alcune inevitabili riflessioni critiche anche a seguito della conferenza stampa di fine anno dell'attuale Premier.
1. Profilo politico-istituzionale.
Poche settimane fa', dopo che l'On. Silvio Berlusconi aveva tentato inutilmente l'ultimo colpo di coda per salvare il Suo Governo (politico) e l'Italia presentando una sorta di lettera di intenti all’Europa con le misure da adottare nel brevissimo periodo fra gli sghignazzi del francese Nicolas Sarkozy e della tedesca Angela Merkel, all'improvviso il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano ha effettuato la nomina a Senatore a vita dell'illustre Prof. Mario Monti col plauso di tutte le componenti parlamentari; dopodiché l'allora Premier On. Silvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni del Governo con grande sollievo di tutti e, guarda il caso, è stato affidato l’incarico di formare il nuovo Governo (tecnico) proprio al Prof. Mario Monti col plauso (stavolta) anche dell'Europa; nei mercati hanno continuato tranquillamente ad imperversare gli speculatori favorendo e scommettendo profittevolmente sulle forti oscillazioni quotidiane alle spalle dei risparmiatori.
Il nuovo Governo ha varato in tempi record una manovra finanziaria da paura, estremamente onerosa per tutti gli Italiani (soprattutto per le fasce medio-basse che ne finiscono per subire l'impatto maggiore) e di incredibile effetto recessivo (almeno nel breve termine): la politica, che aveva già fatto un bel passo indietro, l'ha avallata senza problemi (il centro-sinistra, sostenendone l'inevitabilità per rimediare al malgoverno berlusconiano, ed il centro-destra, sostenendo l'ostruzionismo immobilizzante di una opposizione incosciente) con qualche contrarietà espressa dalla Lega e dall'Italia dei Valori (già in piena campagna elettorale sulle macerie degli altri Partiti); l'Europa ha apprezzato; nei mercati il gioco profittevole degli speculatori è continuato senza sosta sempre alle spalle dei risparmiatori.
Alla conferenza stampa di fine anno 2011 il Premier Mario Monti ha tentato di spiegare (senza convincere nessuno) il senso salvifico della manovra varata dal Suo Governo per sistemare i conti ed ha anticipato tempi e modalità dei prossimi interventi per favorire lo sviluppo: tante le buone intenzioni, molti i proclami, solite le formule (liberalizzazioni, semplificazioni, infrastrutture, riforme, ...) e nessun profilo di azione concreto con la conseguenza che le perplessità degli interlocutori e degli operatori si sono ingigantite; intanto, anche in questo caso l'Europa ha apprezzato; è facile inoltre prevedere anche che i mercati rimarranno terreno fertile per i soliti speculatori.
Che l'Italia fosse sotto scacco dell'Europa e, in particolare, di Francia e Germania lo avevano già capito in tanti, ma la conferenza stampa ha offerto un elemento di valutazione in più: alla domanda di un Giornalista che chiedeva al Premier Mario Monti quali fossero i suoi rapporti col Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano, la risposta ha infatti svelato che fra i due esiste un contatto diretto, un confronto continuo e quasi quotidiano, di radici antiche consolidate in pluriennali occasioni di collegamento e collaborazione in ambito europeo. Nulla di male, ovviamente, ma la rivelazione non può non chiudere il cerchio già intuito: in Italia la democrazia è stata esautorata dall'interesse sovranazionale dell'Europa con l'intervento essenziale del Presidente della Repubblica, la baldanzosa prepotenza di Francia e Germania, la connivenza della politica italiana e la collaborazione fattiva dell'europeista Prof. Mario Monti che è preoccupato soprattutto di compiacere i suoi tanti Amici europei illudendo (e forse illudendosi) che le misure adottate e adottande potranno favorire anche la crescita interna (assolutamente improbabile, ma nessuno ha la sfera di cristallo e perciò ...).
2. Profilo economico-finanziario.
Nella conferenza stampa di fine anno del Premier Mario Monti sono state anticipate, sia pure sommariamente, le linee di intervento per l'immediato futuro che dovrebbero riguardare le liberalizzazioni, le semplificazioni, le infrastrutture, la giustizia civile, il mercato del lavoro, la riforma fiscale e la spesa pubblica: dunque "niente di nuovo sotto al sole" visto che da anni queste citazioni riempiono la bocca dei politici, le pagine dei giornali e i dibattiti nei talk show senza aver risolto ancora nulla. Parole: solo parole che danno tono e credibilità a chi le pronuncia e che illudono chi le ascolta, perché per trovare soluzioni adeguate bisogna prima di tutto conoscere ed avere sperimentato sulla propria i problemi della Gente comune, di Quella che tira avanti a fatica, di quella che è preoccupata di conservare il posto di lavoro o che, avendolo perduto, ne cerca un altro, di Quella che è preoccupata di come poter gestire o salvare o recuperare la propria attività d'impresa o professionale, di Quella che cerca uno sbocco nella vita senza avere risorse sufficienti, ...! Con tutto il rispetto, è difficile immaginare che possa conoscere e risolvere i problemi della Gente comune Chi ha la fortuna di vivere da lungo tempo in situazioni di rilevante agiatezza (per carità, magari anche guadagnate con sacrificio ed impegno) senza correre il rischio di non arrivare alla fine del mese per l'essenziale, senza correre il rischio di non poter sostenere l'impatto di una spesa straordinaria, senza correre il rischio di non riuscire ad ottenere il finanziamento per bypassare una situazione di congiuntura, senza correre il rischio di non riscuotere dai propri clienti nonostante il lavoro svolto ed i costi sostenuti, senza correre il rischio di dover sostenere indignitosi contraddittorii davanti agli uffici finanziari sordi anche alle evidenze perché debbono fare cassa.
In ogni caso, se può servire a qualcosa, nonostante le penalizzanti e recessive misure già adottate che vanno nella direzione opposta a quella sperata,
  • il comparto produttivo e professionale ha bisogno soltanto di sfoltimento delle procedure burocratiche e degli adempimenti amministrativi su tutti i livelli, di de-regolamentazione della selva ormai ingestibile delle normative vigenti e di facilitazioni fiscali (la pressione tributaria è insostenibile ed i rischi dipendenti dagli accertamenti basati su presunzioni legali o su inversioni dell'onere probatorio sono ingestibili) e finanziarie (il sostegno bancario in situazioni congiunturali è assolutamente indispensabile ed imprescindibile) in modo da restituire alle Persone operose ed intraprendenti il gusto e la passione per il proprio lavoro (oggi gravemente compromesso),
  • il comparto pubblico ha bisogno di una seria revisione dei costi con eliminazione degli sperperi, della responsabilizzazione diretta dei dirigenti e dei controllori o referenti politici e del coinvolgimento anche patrimoniale degli operatori di ogni livello per gli errori compiuti nell'esercizio delle varie attività proprie degli uffici periferici applicando il principio del "chi sbaglia, paga" come nel settore privato,
  • il comparto politico ha bisogno di una rilevante riduzione degli emolumenti diretti ed indiretti in modo da restituire al ruolo di parlamentare o di amministratore degli enti locali il carattere spiccatamente di servizio sottraendolo a quello di vero e proprio mestiere stabile e duraturo.

Nel frattempo, in attesa dei prossimi interventi, non resta che augurare a Tutti un Buon Anno 2012 confidando che la Sapienza possa illuminare i lavori di questo Governo tecnico e quelli dei nostri Politici.
Modilaut

venerdì 16 dicembre 2011

Una manovra ragionieristica per sviluppare povertà e sudditanza

Come un perfetto contabile il nuovo Governo ha fatto due conti: quant'è il debito, quanto serve, quante sono le risorse aggredibili e come avere tutto sotto controllo; dopodiché, con l'avallo di una politica ormai auto-esautoratasi per conclamata incapacità e de-responsabilizzata dalla inevitabilità di un esecutivo tecnico variamente giustificata (secondo il centro-sinistra, necessaria per tentare di rimediare ai danni del centro-destra; per il centro-destra, necessaria per assecondare le richieste dell'Europa) ha organizzato una raccolta forzosa nelle tasche degli Italiani (di "tutti" gli Italiani) proclamando "rigore, equità e sviluppo", illudendo che sarebbero stati coinvolti solo i più abbienti, enfatizzando l'alibi della lotta agli evasori e completando la costruzione di un sistema poliziesco e repressivo senza precedenti che travolgerà inevitabilmente tutti i Cittadini.
1) Prima di tutto i numeri. Il debito pubblico ammonta a 2.000 miliardi di Euro; le risorse degli Italiani calcolate dalla Banca d'Italia ammontano a 8.600 miliardi di Euro di cui 5.350 miliardi di euro di beni e 3.250 miliardi di euro di danaro liquido (per almeno un 30%) o variamente investito in strumenti finanziari (per il restante 70%). Le risorse perciò ci sono e sono tante, molte di più di quelle che servono, perché il Popolo si è arricchito per anni alle spalle dello Stato; basta prenderne un po' subito, monitorare minuziosamente tutte le altre e trovare il pretesto per andare a prendere il resto.
2) Poi i metodi. Per tenere quasi tutto sotto controllo basta fare in modo che siano "tracciate" quante più operazioni quotidiane possibili, confidando sulla (falsa) rassicurazione che la caccia verrà aperta contro i grandi evasori (che sono sempre gli altri, ai quali "ben gli sta" di dover pagare finalmente le tasse!): perciò, via all'ampliamento dei rapporti bancari (col duplice effetto di rendere visibili altre ricchezze e incrementare la raccolta per le gli operatori finanziari), via alla comunicazione periodica di tutte le operazioni finanziarie (in conto, extra-conto, pagamenti elettronici, telematici, virtuali, investimenti finanziari, ... e "chi più ne ha, ne metta"), via all'abbassamento a € 999,99 dei pagamenti in contanti, via allo "spesometro" ed al nuovo "redditometro" cosicché tutto dovrà avvenire alla luce del sole e nessuno potrà più nascondere niente.
3) Infine gli effetti. Tutti i dati di tutti i cittadini immagazzinati nell'enorme memoria dell'Anagrafe Tributaria verranno aggregati, disaggregati, manipolati, selezionati, incrociati, ... ed infine elaborati per ottenere un elenco di situazioni anomale agganciate a singoli specifici codici fiscali identificativi di ignari Contribuenti contro cui rivolgere l'azione di recupero da parte del Fisco; a quel punto i malcapitati (chiunque) dovranno spiegare e dimostrare documentalmente di essere stati fiscalmente leali a qualcuno che non avrà alcun interesse di capire (anzi, avrà l'interesse opposto di raggiungere un budget preventivamente assegnato e di partecipare ai vantaggi variamente derivanti dagli incentivi interni all'Amministrazione finanziaria) e dovranno obtorto collo lasciare sul campo una bella fetta dei loro risparmi (o addirittura indebitarsi per lo scopo) per pagare le tasse su ciò che non hanno guadagnato (ma il Fisco presume per legge che lo abbiano fatto) o per pagarsi un professionista che li dovrà difendere e per versare intanto una parte di quelle tasse (perché l'accertamento sarà immediatamente esecutivo per una parte dell'accertato) nella speranza sempre più labile che dopo uno, due o tre gradi di Giudizio avrà finalmente ragione (sic!).
"Rigore" (nel senso che sono stati fatti bene i conti?), "equità" (nel senso che tutto di tutti verrà indistintamente immagazzinato ed elaborato nel grande calderone di informazioni del Fisco e che molti di essi finiranno a turno nel medesimo "tritacarne fiscale"?) e "sviluppo" (nel senso che si amplierà ed aumenterà il gettito forzosamente e spesso ingiustamente recuperato a carico di una buona fetta di Contribuenti normali che d'improvviso si scopriranno ricchi evasori per presunzione di legge, subiranno l'umiliazione di spiegare inutilmente l'ovvio e pagheranno alla fine pesanti tasse, interessi e sanzioni?). 
Questo è solo un modo comodo, sbrigativo e veloce di racimolare risorse finanziarie con l'effetto di accelerare la recessione già in atto da tempo (qualcuno se n'è accorto solo adesso rilevando un -1,6% del PIL per il 2012, ma la Gente normale, quella che fatica a tirare avanti se ancora ci riesce, lo ha capito da almeno un paio di anni!):
- in primo luogo, tutti i danari in più sottratti ai Contribuenti per qualunque nuovo o maggiore pretesto di tassazione vengono definitivamente tolti dal circuito proficuo della spesa produttiva e cessano di produrre ricchezza (ogni volta infatti che il danaro viene speso, esce dalla tasca di un soggetto per diventare ricchezza nuova nelle tasche di un altro soggetto; tanto più velocemente si ripete questo passaggio, tanta più ricchezza si produce, tante più persone lavorano e producono reddito, tante più tasse può sperare di incassare lo Stato; se tale processo si riduce o, peggio, si interrompe, dilaga la povertà);
- in secondo luogo, enfatizzare l'utilizzo anti-evasione della enorme mole di dati raccolti con il monitoraggio delle spese, dei rapporti bancari e dei flussi finanziari e limitando l'utilizzo del contante terrorizza la Gente, frena l'impiego delle risorse finanziarie, ne scoraggia la circolazione e deprime la propensione alla spesa alimentando nel contempo (per chi ne ha poco) l'accumulo improduttivo "sotto il materasso" e (per chi ne ha tanto) il trasferimento occulto all'estero in paesi dove è possibile spenderlo liberamente, magari abbinandolo ai periodi di vacanza;
- in terzo luogo, l’oppressione fiscale e l’ossessione del controllo aumenta ancora di più il disprezzo dei contribuenti verso le istituzioni che appaiono sempre più prepotenti, vessatorie e invadenti, che non rispettano la sfera privata e più intima dei cittadini, che violano le libertà ed i diritti fondamentali dei cittadini e che con questi sistemi polizieschi finiranno per non ottenere mai la tanto auspicata fedeltà fiscale.
Nel frattempo però si sta preparando un grande esproprio di Stato in danno di tutti i Contribuenti la maggior parte dei quali si illude che saranno solo i grandi evasori ad essere colpiti e che perciò "il fine giustifica i mezzi". Poveri meschini! Intanto il "regime" (più germanico che italiano) consolida le sue radici e sarà presto impossibile recuperare la dignità perduta di Cittadini.
Modilaut