venerdì 5 febbraio 2010

Giustizia sovraccarica: di chi è la responsabilita?

Roma, Venerdì 29.01.2010: in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario il Primo Presidente dell Corte Suprema di Cassazione dott. Vincenzo Carbone per la crisi della Giustizia ha individuato "... il problema principale ... nell'abuso del ricorso al processo, nella mancanza di filtri all'abnorme quantità di contenzioso (dieci volte superiore a quello del partner europei), nel numero eccessivo degli Avvocati(230.000, ovvero 26,4 per ogni Giudice, mentre in Francia il rapporto è 7,1, in Germania 6,9, in Inghlterra 3,2), nella mancanza di alternative (sinora) al ricorso al Giudice ...".
In pratica dunque l'Italia sarebbe un Paese con un elevatissima propensione alla lite giudiziale perché gli Avvocati sono troppi (anzi, più di troppi) rispetto allo standard europeo, debbono in qualche modo guadagnarsi di che vivere, campano sulla litigiosità dei propri Clienti e ne approfittano per condurli davanti al Giudice inflazionando il carico dei processi!
Ma è mai possibile che di fronte ad affermazioni così "gravi" (per non dire di più) a distanza di un a settimana nessun organo ufficiale abbia sentito il dovere di dovere di reagire in difesa della categoria degli Avvocati? Il Consiglio Nazionale Forense dov'è? Gli Avvocati dove sono? Nessuno ha nulla da ridire?
Non è forse che in Italia la selva intricatissima di norme (impossibili perfino da censire visto che sono anni che il tentativo fallisce clamorosamente) complica così tanto la vita ai Cittadini da costringerli a ricorrere agli Organi Giurisdizionali per domandare Giustizia? Non è forse che le insidie e le smagliature di una legislazione forsennata, caotica e parcellizzata espongono i Cittadini all'incertezza della condotta da adottare? Non è forse vero che i Cittadini si trovano spesso a dover subire le conseguenze giuridiche di un mondo in continua evoluzione in cui né il Legislatore né tantomeno la Giurisprudenza riescono più ad indicare un percorso sicuro?
In questo contesto, se c'è Qualcuno in grado di poter assicurare la giusta tutela ai diritti violati, Quello è proprio l'Avvocato la cui funzione viene addirittura svilita dalla lentezza della Giustizia: non "causa" della crisi della Giustizia dunque, ma semmai "vittima" dei Suoi mali, della incertezza del diritto e della mancanza di riferimenti precisi anche nella stessa Giurisprudenza. Auspicare una riduzione del numero degli Avvocati in un mondo così complicato ed insicuro significherebbe perciò creare le condizioni per impedire a tanti Cttadini l'accesso ai riti giudiziali, denegare loro Giustizia, corporativizzare la categoria e favorire discutibili soluzioni alternative di autodifesa.
L'Organo di Governo dell'Avvocatura non può far finta di niente, accettando passivamente le considerazioni fuorvianti dei Massimi Esponenti della Magistratura!
Modilaut