Stanno arrivando proprio in questi
giorni ai Contribuenti alcune lettere con cui l'Agenzia delle Entrate
comunica le anomalie riscontrate fra le dichiarazioni annuali dei
redditi relative al periodo d'imposta 2010 ed i dati presenti
nell'archivio dell'Anagrafe Tributaria: si tratta di ben 300.000
informative per avvertire del rischio di incorrere in accertamenti
sintetici sulla base dell'equazione "tot speso nell'anno = tot
guadagnato nel medesimo anno" con una tolleranza fino al +20% rispetto
al reddito dichiarato (se nel 2010 è stato dichiarato un reddito
complessivo di € 25.000,000 non si deve aver speso più di € 30.000,00
altrimenti son dolori!).
E' l'effetto dell'applicazione dell'art. 38 del D.P.R. 600/1973 (così come risultante dalle "intelligenti" modifiche introdotte dall'art. 22 c. 1 del D.L. 78/2011) secondo cui "l'ufficio
... può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del
contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel
corso del periodo d'imposta ..." (comma 4) "... a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un quinto quello dichiarato" (comma 6).
Il
problema è che il Fisco considera spese fiscalmente rilevanti anche
quelle relative ad acquisti importanti come una unità immobiliare
(abitazione, studio, garage, terreno, lotto edificabile, ...) o
un'autovettura o altro più propriamente riconducibile ad un investimento
del quale il Fisco ha avuto notizia; sono coinvolte dunque perfino
quelle spese per le quali, di solito, vengono impiegati risparmi
familiari accumulati nel tempo e che dunque normalmente non vengono
effettuate con redditi guadagnati nello stesso anno ... e non ci vuole
una grande intelligenza per capirlo (oltretutto sarebbe anche facile
verificare la compatibilità dell'acquisto con la storia tributaria
pluriennale del Contribuente e dei Suoi Familiari, perché l'elaborazione
elettronica dei dai riferibili a ciascun codice fiscale interessato
impiegherebbe un istante ad effettuare la stima).
Niente paura: il Contribuente è comunque tutelato perché sempre l'art. 38 in questione a "...
salva la prova che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi
diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta o con redditi
esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o, comunque,
legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile" (comma 4); come al solito, il Fisco presume l'evasione e il Contribuente deve dimostrare il contrario!
Ciò
significa che, per poter dimostrare l'impiego dei risparmi
pluriennali, bisogna produrre all'Ufficio finanziario gli estratti conto
bancari o postali e qui si amplifica il rischio del peggiore degli
accertamenti (quello finanziario), perché si offre al solerte operatore
tributario (interessato a raggiungere il budget annuale ed a far
conseguire ai suoi superiori i trattamenti incentivanti) il pretesto per
applicare le norme vessatorie contenute nell'art. 32 c. 1 n. 2 del
D.P.R. 600/1973 in base alle quali i "versamenti" in conto non
giustificati da una idonea documentazione che ne dimostri l'avvenuta
tassazione o l'intassabilità si considerano ricavi o compensi evasi da
recuperare e, fatto ancor più grave, anche i "prelevamenti" dagli
stessi conti per i quali non si è in grado di indicare i beneficiari si
considerano ricavi o compensi evasi da recuperare; si tratta di
presunzioni legali (cioè stabilite dalla legge) che rovesciano sul
Contribuente (evasore fino a prova contraria) l'onere di dimostrare la
irrilevanza fiscale di quei movimenti e, se non ci dovesse riuscire,
finirà nel calderone degli infedeli finiti giustamente nella rete della
lotta all'evasione e magari dovrà dire addio all'acquisto effettuato con
i sacrifici di anni.
La preordinata malafede del Fisco traspare dalle conclusioni della lettera inviata ai Contribuenti: <<...
nel caso in cui non fosse in grado di dimostrare la compatibilità delle
spese sostenute con il redito dichiarato, l'Agenzia delle Entrate potrà
procedere all'accertamento sintetico del reddito complessivo; le
suggeriamo quindi di considerare con attenzione questa comunicazione e
le opportunità di ravvedimento offerte dalla normativa fiscale; la
invitiamo a considerare il contenuto di questa comunicazione anche ai
fini della dichiarazione 2012 (periodo d'imposta 2011), valutando la
compatibilità delle spese effettuate lo scorso anno con il reddito
complessivo da dichiarare ...>>.
Capito? "A buon intenditor ... poche parole":
da questo momento in poi è meglio spendere il meno possibile ed evitare
per il futuro di effettuare acquisti importanti (case, terreni,
automobili, ...) per non rischiare di essere travolti dal rigore della
lotta all'evasione. Così questo Stato pensa di favorire la crescita e lo
sviluppo dell'economia!
Modilaut
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