Leggendo il rendiconto della gestione ed il quadro generale di verifica del bilancio del Comune
di Macerata del 2012, sorgono spontanee alcune riflessioni.
Dai citati documenti si evince che le entrate tributarie del comune (tra le quali ICI/IMU
circa € 9.000.000, addizionale IRPEF
circa € 4.000.000, rifiuti circa € 7.000.000), nonostante siano cifre spaventose
(provate a dividere per 43.000 e capire a quanto ammontano per abitante),
rappresentano solo il 50% del totale mentre i trasferimenti (dallo Stato, etc.)
rappresentano circa il 10%, rapporto cinque a uno.
Tutti sappiamo che questo pesantissimo rapporto potrà solo peggiorare aggravando
ancora il peso nelle tasche dei cittadini, peso che potrà essere sostenibile
solo tramite una oculata gestione delle uscite ed il conseguente contenimento
del prelievo fiscale.
Le uscite correnti (in totale oltre € 40.000.000), tra le quali spiccano il personale € 12.000.000), i rifiuti € 7.000.00),
le utenze (€ 2.600.000),
i servizi “vari” € 5.000.000),
gli interessi € 1.500.000),
i trasferimenti € 5.000.000),
sono circa l’80% del totale ed è facile capire che rimborsati i prestiti e
fatti gli accantonamenti di legge ben poco rimane per investire nelle strutture
a favore della cittadinanza (palestre, piscine, parcheggi, strade, etc.).
Chi gestisce
e gestirà dovrà tener conto dei vincoli futuri derivanti dal presente, ma
soprattutto dovrà una volta per tutte dire alla cittadinanza come stanno
veramente le cose senza promettere sapendo di non poter mantenere.
Due parole
sui residui, questi sconosciuti. Tecnicamente “l residui derivano dalla
formazione del bilancio secondo il principio della competenza finanziaria per
cui al 31 dicembre alcune entrate accertate non sono state riscosse (€ 35.000.000) ed alcune spese impegnate non sono
state (€ 42.000.000)”.
Riassumendo, dobbiamo pagare circa € 7.000.000 di più di quello che dobbiamo incassare (ammesso
che incasseremo il 100%) e, considerando il saldo di cassa, possiamo dire che
non ci siano poi molti soldi (eufemismo).
Per concludere, il minimo che un cittadino possa oggi pretendere,
è essere cosciente e partecipativo sull’uso dei suoi soldi che mai come ora
soffre nel guadagnare, ma soprattutto che possa in cuor suo dire che questi
soldi sono spesi al meglio e che non gli siano chiesti ulteriori sacrifici per carenza
di avvedutezza.
Dott. Mario Pinciaroli
Responsabile Amministrazione e Finanza
Movimento difesa Lavoratori Autonomi