L’allungamento della rateizzazione fino
a n. 120 rate prevista dal “Decreto del
fare” riguarda i soli debiti tributari verso Equitalia e non altre analoghe
situazioni debitorie ugualmente gravose verso l’Agenzia delle Entrate: non si
applica, ad esempio, agli istituti deflattivi del contenzioso come l’acquiescenza
(cfr. art. 15 del D.Lgs. 218/1997), l’accertamento con adesione (cfr. artt. 1÷13
del D.Lgs. 218/1997), la mediazione tributaria obbligatoria (cfr. art. 17-bis del D.Lgs. 546/1992) e la conciliazione
giudiziale (cfr. art. 48 del D.Lgs. 546/1992); per esse le rate sono inderogabilmente
e rigidamente prestabilite per legge (fino ad otto o dodici rate trimestrali). Per
la definizione delle sanzioni (artt 16 e 17 del D.Lgs 472/1997) addirittura non
è neppure prevista la rateizzabilità e perciò il relativo pagamento deve avvenire
per intero in un’unica soluzione.
I Contribuenti in difficoltà in questi
casi non hanno speranze: se non riescono ad adempiere alle scadenze prefissate,
vengono irrimediabilmente puniti con la decadenza dalla rateizzazione (salvo
che non paghino entro la scadenza successiva) e con la sanzione del 60% su
tutto il residuo da versare. E che diamine! Quelli che invece volessero definire
le sole sanzioni e non disponessero delle risorse finanziarie per pagare tutto
e subito l’importo dovuto, sono rovinati: l’utile beneficio è irrimediabilmente
precluso! Eppure la crisi finanziaria è uguale per tutti i Contribuenti e non
ha alcun senso mostrare generosità solo verso i debitori di Equitalia mantenendo
un rigore assoluto verso i debitori dell’Agenzia delle Entrate.
Ovviamente non si tratta di “agevolare” chi ha subito recuperi
impositivi o sanzioni per le violazioni tributarie, a volte perfino inconsapevolmente
o a causa di errori o mancanze dei loro consulenti o del mutamento dell’interpretazione
di certe normative (in ogni caso, un pregiudizio nei loro confronti non sarebbe
neppure giusto, se si considera il sistema accertativo vigente estremamente penalizzante
e spesso basto su presunzioni legali indifendibili). Bisognerebbe solo prendere
atto che la grave congiuntura economica in atto esige un atteggiamento più
benevolo anche per i pagamenti relativi agli istituti deflattivi del
contenzioso ed alla definizione delle sanzioni, soprattutto per favorirne il
buon fine e salvaguardare il gettito corrispondente.
Sarebbe perciò opportuno
che in sede di conversione del “Decreto
del fare” si rimediasse a tali lacune per rendere la manovra più efficace
ed utile, coerentemente con le dichiarate finalità agevolative volte ad
introdurre “… misure urgenti per il
rilancio economico del Paese …” (cfr. il comunicato ufficiale del Governo per
anticipare la manovra).
Modilaut
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