Avevamo già segnalato in precedenti interventi (“www.soslavoratoriautonomi.blogspot.it/2011
/12/una-manovra-ragionieristica-per.html” e “www.soslavoratoriautonomi.blogspot.it/2012/06/
manovra-per-la-crescita-con-handicap.html”) l’effetto recessivo delle
manovre Monti sulla situazione economica ed occupazionale di per sé già
piuttosto grave, nonostante le ancor più gravi reticenze dei politici, ma guai
a contraddire le scelte del governo tecnico salvifico: sono stati sufficienti gli slogan con cui sono
stati annunciati i vari interventi normativi (“salva Italia”, “cresci
Italia”, …) per illudere tutti e spingere l’Italia nel baratro. Forse sul
piano internazionale è stata ricreata una immagine più degna e qualche buon
risultato è stato recentemente ottenuto anche in ambito europeo, ma il prezzo
imposto agli Italiani è esagerato e nemmeno giustificato.
Nel mercato interno la flessione dei consumi e dunque della
produzione e dunque dell’occupazione è preoccupante e non è certamente
destinata a migliorare, visti anche gli annunci sulla ulteriore
limitazione dell’utilizzo del danaro contante rispetto a quella attuale di €
999,99 che ha già prodotto effetti negativi (l’idea sarebbe quella di rendere
obbligatoria la moneta elettronica per tutte le spese superiori ad € 50,00), la
“caccia” a chi spende (bliz nelle località turistiche con
identificazione degli avventori, reiterati accertamenti nei confronti di chi
guida auto di grossa cilindrata, trasmissione all’Anagrafe tributaria di tutte
le operazioni transitate nei conti bancari o compiute agli sportelli o
effettuate con moneta elettronica, segnalazioni di acquisti di beni e servizi
per importi superiori ad € 3.000,00 …) e la continua minaccia di applicazione
dello “spesometro” e del nuovo “redditometro” che stanno
alimentando un clima poliziesco e piratesco in danno dei Contribuenti
scoraggiando qualunque forma di investimento o di circolazione del danaro. La
recente riforma del lavoro ha poi dato il colpo di grazia anche a quelle forme
di occupazione ibride collocabili nelle varie collaborazioni con o senza
partita IVA che, in tempi così difficili, creavano comunque opportunità di
lavoro anche fra tantissimi giovani, sottraendoli all’ozio del bar o della
strada; l’incertezza nella applicazione ed interpretazione delle varie
complicatissime e ferraginose normative combinata con l’oppressione e
l’ossessione fiscale scoraggia l’intraprendenza sia degli italiani, sia degli
eventuali investitori esteri e deprime ogni iniziativa imprenditoriale.
Insistendo su questa strada, la speranza in una ripresa nel 2013
può considerarsi già da ora un sogno irrealizzabile. Non serviranno a
nulla gli incentivi per favorire l’occupazione delle donne e dei giovani o gli
investimenti produttivi, perché l’impresa assume o investe se e nella misura in
cui cresce la spesa da parte dei consumatori e dunque deve incrementare la
produzione. Non sono utili le facilitazioni per la costituzione di S.R.L. con
un euro i capitale, perché illudono gli ingenui che dovranno poi fare i conti
con la necessità di reperire comunque risorse finanziarie irrecuperabili. Non
servono gli ncentivi ale spese di ritrutturazione immobiliare o di
riqualificazione energetica per far ripartire l'edilizia, perché chi ne
usufrisce dovrà giustificare al Fisco dove ha preso i soldi e si esporrà ad
incredibili vessazioni accertative. Non è possibile confidare soltanto sulle
esportazioni, perché esistono una miriade di imprese rivolte al solo mercato
interno senza alcuna possibilità di riconversione.
In una situazione di grave recessione come quella attuale servono
poche cose, ma precise ed essenziali: liberare le risorse finanziarie
ancora esistenti nello Stato e possibilmente incentivare il rientro effettivo
di quelle che sono state messe in fuga con le devastanti manovre estive del
2011 (è risaputo che nell’ottobre scorso in Svizzera erano esaurite le cassette
di sicurezza delle banche e venivano addirittura prese in prestito quelle degli
alberghi!); rimuovere il clima di controllo terroristico che ormai assilla i
consumatori inducendoli a contrarre le loro spese e perfino a ritirare dalle
banche i propri depositi; allentare la pressione fiscale su tutti i redditi
derivanti dal lavoro (dipendente o autonomo non fa differenza); semplificare
drasticamente le regole sia fiscali sia burocratiche in genere; eliminare le
incredibili presunzioni di evasione che opprimono i contribuenti in maniera del
tutto incontrollata e che legittimano il Fisco a compiere veri e propri atti di
pirateria legale nei confronti dei malcapitati premiti con trattamenti
economici incentivanti a favore dei suoi operatori; ridurre le spese
improduttive dell’apparato istituzionale centrale e periferico, eliminare gli
sprechi nelle spese di funzionamento dei vari Enti e negli investimenti
pubblici e vendere il patrimonio inutilizzato.
Basta con i vuoti proclami! Basta con
le ignobili rassicurazioni che contrastano con l’evidenza dei fatti! Basta
con gli interventi normativi che complicano inutilmente la vita dei cittadini
(ormai sudditi a pieno titolo!), li distolgono dalle loro ordinarie
occupazioni, ne sviliscono l’operosità e l’intraprendenza e ne alimentano solo
la sfiducia verso lo Stato e le Sue Istituzioni! Basta con
politici e governanti iperpagati che non hanno la benché minima consapevolezza
di quanto sia difficile (a volte quasi impossibile) tirare avanti senza
opportunità o certezze di lavoro, derubati della passione per il proprio
mestiere ed esposti alla mercé dell’ispettore di turno con licenza di predare
per rimpinguare le casse erariali!
Modilaut
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