Non sarà una "Repubblica delle banane" (come dice l'On. Calderoli), ma è di certo una "Repubblica degli struzzi" che cercano nel buio con la testa infilata sotto la sabbia e non si vogliono rendere conto che il problema principale di questa nostra Italia è il Fisco prepotente, ossessivo, oppressivo, prevaricatore ed irrispettoso della dignità dei Cittadini.
Sull'enfasi della lotta all'evasione, propagandata come il male supremo del nostro Paese di proporzioni enormi (stimate non si sa come) e sostanzialmente costanti nel tempo (sono anni che il volume del sommerso viene indicato in 250 Miliardi di Euro a cui corrisponderebbe una evasione di imposte di 125-150 Miliari di Euro), è stata ingenerata nell'opinione pubblica la convinzione che servisse un potenziamento dei poteri di indagine di accertamento e di riscossione dell'Amministrazione finanziaria sull'illusione che i malfattori da colpire fossero solo le Imprese e i Lavoratori Autonomi: chissenefrega se il Fisco si può avvalere di assurde presunzioni legali che scaricano sui Contribuenti l'onere di dimostrare il contrario (spesso impossibile da adempiere), tanto sono sempre gli Altri e sempre gli Autonomi che evadono i tributi e quindi ben gli sta'.
Poi però, pian piano, la Gente si è accorta che questa lotta all'evasione sempre più accanita riguarda tutti i Cittadini, che bisogna stare attento a quanto si spende e a come si spende il proprio denaro, che anche i risparmi e le risorse finanziarie depositate in banca o alle poste o investite in titoli o in polizze alimentano il sospetto di evasione, che chi ha avuto la sfortuna di doversi relazionare con gli Uffici finanziari ne è uscito con le ossa rotte perché alla fine ha dovuto comunque pagare "qualcosa" all'Erario e pagarsi il consulente ed è iniziata a diffondersi una giusta sia pur tardiva preoccupazione ad ogni livello sociale aggravata oltretutto da una grave crisi economica di proporzioni mondiali.
Risultato? Da quando nel 2007, a seguito dei noti Decreti Visco-Bersani, è iniziata la caccia alle imprese edili e a tutto l'indotto che ha coinvolto anche gli acquirenti e che ha dato forte impulso alle indagini sui conti bancari, legittimando vere e proprie scorribande nelle posizioni dei Contribuenti ed alimentando volumi di presunti maggiori redditi esagerati, sproporzionati ed irreali basati per lo più sulla oggettiva impossibilità di difendersi, la Gente si è spaventata ed ha cominciato a non fare più investimenti ed a ridurre sensibilmente la spesa per i consumi, aggravando ancor più la crisi del mercato già in atto, e chi può sta portando valigette di soldi all'estero dove esistono banche che assicurano la riservatezza e che hanno perfino esaurito le cassette di sicurezza disponibili.
Esistono rilevanti risorse finanziarie congelate che non vengono impiegate per paura di finire sotto la lente del Fisco, perché ormai hanno capito tutti che si sta organizzando un vero e proprio esproprio di stato in danno dei risparmi dei Cittadini, senza più distinzione di starti sociali: spesometro, redditometro, rapporti bancari, operazioni extraconto, studi di settore, telematizzazione delle procedure, informatizzazione delle banche dati sempre più cariche di dati personali, ... coinvolgeranno e travolgeranno tutti e consentiranno allo Stato di poter rastrellare, anche indebitamente e con metodi a dir poco medioevali da caccia alle streghe, quello che gli serve per ridurre il debito pubblico, tendere al pareggio di bilancio e mantenere gli sperperi, gli sprechi, i privilegi e i costi esagerati degli apparati istituzionali. E' tutto estremamente facile perché il Governo indica all'Agenzia delle Entrate un determinato budget di recuperi d'imposta, promettendo incentivi agli operatori dei vari Uffici finanziari periferici; Equitalia deve riscuotere le somme anche ingiustamente accertate minacciando fermi auto, ipoteche e pignoramenti ovunque risulti qualcosa da aggredire e la Giustizia tributaria (che verrà riformata completamente introducendo Magistrati in carriera pagati con le risorse recuperate dal Fisco e dunque sostanzialmente dipendenti dell'Erario) sarà indirizzata a dar torto ai Contribuenti (come già sta facendo da alcuni anni la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione in barba alla imparzialità ed alla indipendenza delle sue funzioni).
Nel delineato contesto, per tentare di emergere dalla situazione certamente difficile in cui il Paese si trova, è necessario prioritariamente liberare le risorse esistenti: il danaro che non viene speso per paura di suscitare le attenzioni del Fisco di cui nessuno si fida più non produce ricchezza per nessuno, rallenta i consumi, deprime il sistema produttivo, provoca disoccupazione ed impoverisce sempre di più la Nazione ed i Suoi Cittadini. Bisogna entrare immediatamente in una fase di tregua fiscale, rassicurare la Gente che non deve temere di spendere i propri danari, ridisegnare il sistema fiscale che si deve basare sulla contrapposizione degli interessi tra le parti in modo che l'uno si possa giovare del documento fiscale emesso dall'altro e sulla detassazione dei redditi derivanti dal lavoro in senso lato (dipendente, autonomo e d'impresa) perché è intollerabile che una Repubblica fondata sul lavoro non abbia una normazione premiale nei confronti delle Persone che vivono del proprio Lavoro e che per questo rivendicano il diritto al gusto ed alla passione per il loro lavoro.
Queste sono le soluzioni immediate ed improcrastinabili da perseguire con l'imminente decreto sullo sviluppo del Paese. Per capirlo i nostri Governanti e i nostri Politici dovrebbero però togliere la testa dalla sabbia, dimenticarsi per un momento della loro posizione di immeritato privilegio, guardarsi intorno e magari, in un impulso di umiltà, informarsi dalla Gente che tribola tutti i giorni e che merita di essere ascoltata.
Modilaut
Nessun commento:
Posta un commento