Ogni
volta i soliti ritornelli che fanno sperare per il meglio e che invece restano
solo proclami formali.
La
Legge di Stabilità predisposta dal Governo Renzi contiene spunti positivi, ma
continua a non cogliere nel segno; contiene certamente misure interessanti per
le imprese (come la deduciblità dall’IRAP del costo per il lavoro dipendente,
il congelamento dei contributi previdenziali per i primi tre anni dall’assunzione
a tempo indeterminato, …) e per i cittadini (la stabilizzazione degli € 80 al mese per le fasce
economicamente più deboli e l’aiuto di €
80,00 al mese per i nuovi nati, la proroga delle detrazioni per i lavori
straordinari, …), ma saranno misure oggettivamente poco o nulla efficaci per la
ripresa economica.
Il
vero problema è che bisogna far tornare a circolare il danaro, liberando la
gente dalla paura di spendere: solo un nuovo impulso ai consumi interni potrà
indurre le imprese a produrre di più e dunque ad assumere personale;
diversamente, continuerà inesorabile la strage dei fallimenti e delle
cessazioni di attività con conseguente aumento degli inoccupati, dei disoccupati
e della povertà. E’ talmente evidente che è impossibile non capirlo!
Ormai non esiste più alcuna operazione di tipo
mobiliare che non venga bersagliata e falcidiata dal Fisco: l’Agenzia delle
Entrate interviene, prima, con un accertamento di maggior valore (rispetto al
prezzo indicato nell’atto) in capo a venditore e acquirente ai fini delle
Imposte di Registro e Ipo-Catastali inducendoli a trovare un accordo in sede di
adesione con una riduzione concordata e, poi, con l’accertamento di una corrispondente
plusvalenza in capo al venditore ai fini dell’IRPEF, in ciò spalleggiata da
una sconsiderata Giurisprudenza della
Corte di Cassazione che fa scempio dei più elementari principi di diritto in
materia tributaria pur di favorire gli Uffici finanziari.
Guai
ad acquistare una autovettura nuova di medio-alta cilindrata (per carità se si
tratta di un suv o simili!) perché si finisce subito nella rete del
redditometro o dello spesometro cui consegue lo squallore di doversi andare a
giustificare davanti a qualcuno dell’Ufficio finanziario fermamente convinto di
avere a che fare con un incallito evasore e normalmente ostile ad accettare
qualunque tipo di giustificazione.
Chi
ha avuto la sventura di effettuare lavori straordinari sugli immobili
(ristrutturazioni o riqualificazioni energetiche) usufruendo delle
corrispondenti appetibili detrazioni fiscali ha sfiorato vere e proprie crisi
di nervi nel dover, da un lato, fornire all’Ufficio finanziario tutto il
complicato carteggio per tentare di evitare il recupero dell’agevolazione (c’è
sempre un maledetto pezzo di carta che manca o che è incompleto o una firma non
idonea o un dato incompleto o …) e, dall’altro, avendo autodenunciato una spesa
importante attraverso la fruizione della detrazione fiscale, dovrà andare a
spiegare dove ha trovato il danaro necessario, quando lo ha guadagnato, quando
lo ha tassato e via discorrendo, il tutto sempre davanti a qualcuno dell’Ufficio
finanziario che non ha alcun interesse ad archiviare la pratica (anzi, ha
quello opposto ad accertare sempre e comunque per adempiere alla mission di
incrementare le entrate erariali!).
Qualunque
impresa che ha sponsorizzato enti o associazioni meritoriamente dedite alla
aggregazione di tanti giovani (ragazzini, adolescenti, universitari, …) e meno
giovani (circoli anziani, bocciofile, …) approfittando delle specifiche norme
rassicuranti che ne consentivano la deduzione del relativo costo maledice il
giorno in cui ha ceduto alla tentazione di intervenire a favore del cd. “sociale”, perché ha dovuto restituire i
tributi risparmiati con tanto di interessi e pesantissime sanzioni e certamente
non fornirà più il suo prezioso sostegno.
Sono
solo alcuni degli esempi (se ne potrebbero proporre centinaia) che evidenziano quale
sia l’attuale contesto piratesco che spaventa la gente e frena qualunque
propensione alla spesa; se a questo si aggiunge lo spavento per le incertezze del
futuro e la preoccupazione di non sapere come campare il giorno dopo se dovesse
venire a mancare il lavoro o se sorgesse la necessità di far fronte ad una
spesa straordinaria o se dovesse insorgere un problema di salute serio … ben si
comprende perché è assolutamente
impensabile una inversione di tendenza della grave recessione in atto con le
misure previste nella Legge di Stabilità.
Altri
sono i rimedi che debbono essere adottati per far ripartire l’economia: bisogna
restituire agli Italiani un po’ di fiducia nel futuro e un po’ di gioia di
vivere (nessuno ride più! Questo Popolo è depresso e sconsolato!); bisogna
invertire questa tendenza repressiva ed ossessionante; bisogna fare in modo che
i proclami della nuova Direttrice dell’Agenzia delle Entrate di voler
instaurare un nuovo rapporto fra il Fisco e i Contribuenti si concretizzino in
misure che limitino o comunque circoscrivano normativamente l’intrusività del Fisco e la discrezionalità
troppo spesso vessatoria degli strumenti a disposizione degli Uffici finanziari
(premiali per chi li usa e gravemente penalizzanti per chi li subisce); bisogna
che si stabiliscano punti fermi e chiari a cui tutti possano fare riferimento
senza più correre il rischio di maldestri interventi accertativi finalizzati
unicamente ad arricchire le casse dello Stato.
In
conclusione, bisogna che l’intero apparato normativo sia riformato spazzando
via l’attuale presupposto fuorviante che gli Italiani sono un Popolo di evasori
da perseguitare e reprimere, perché la stragrande maggioranza è formata sono Persone
per bene, operose e rispettabili che hanno perduto la dignità di Cittadini e si
trovano a sopportare ingiustamente l’onta di essere degenerati a sudditi.
Modilaut